Bandiere di comodo
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Bandiere di comodo
In data odierna è uscito un articolo su di un quotidiano nazionale che interessa un po’ tutti i diportisti che per varie ragioni preferiscono optare per la bandiera estera invece del tricolore.
Non è mia intenzione schierarmi ne da una parte ne dall’altra, solo riportare ciò che è avvenuto questa estate.
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Marco
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Re: Bandiere di comodo
Il motivo pèrincipale per cui si iscrive una barca è per navigare in acque internazionali ed all'estero, se è un natante o se è maggiore di 10 m.
E' una cosa orribile andarla ad iscrivere all'estero e battere la bandiera di un'altro paese, di solito lo fa chi non vuole portarla in dichiarazione dei redditi ed evitare un'accertamento, ma molti lo fanno anche e semplicemente solo per evitare la burocrazia ed i dazi che ci sono in Italia.
In soldoni per iscrivere una barca in Polonia, tramite agenzia ci vogliono 400 euro e fine, in italia solo in Rina costa sicuramente di più e non è necessario rifarlo ogni 5 anni.
Poi non vi è l'obbligo delle dotazioni di sicurezza, in particolare la zattera entro o oltre le 6 miglia, che hanno un costo all'acquisto ed un costo dichiaratamente spropositato, pari quasi a quello di acquisto, alla revisione.
Da quello che ho visto, molti iscrivono i natanti in Polonia, prima lo facevano in Belgio e continuano ad utilizzarli in patria come natanti, con certificato di potenza dei motori ed assicurazioni, quando vanno all'estero prendono i documenti polacchi ed esibiscono il numero di iscrizione.
A me sembra strano che un cittadino italiano possa iscrivere una barca all'estero, sarebbe l'equivalente di comprare un'autovettura all'estero e portarsela in italia circolando con le targhe di un'altro paese, cmq. lo fanno regolarmente.
Personalmente vado spesso in Grecia ed in Albania, dove la circolazione dei natanti è abbondantemente tollerata per agevolare il turismo, per questo preferisco rischiare la multa, che fanno veramente in casi molto rari e per ora vado avanti cosi.
E' una cosa orribile andarla ad iscrivere all'estero e battere la bandiera di un'altro paese, di solito lo fa chi non vuole portarla in dichiarazione dei redditi ed evitare un'accertamento, ma molti lo fanno anche e semplicemente solo per evitare la burocrazia ed i dazi che ci sono in Italia.
In soldoni per iscrivere una barca in Polonia, tramite agenzia ci vogliono 400 euro e fine, in italia solo in Rina costa sicuramente di più e non è necessario rifarlo ogni 5 anni.
Poi non vi è l'obbligo delle dotazioni di sicurezza, in particolare la zattera entro o oltre le 6 miglia, che hanno un costo all'acquisto ed un costo dichiaratamente spropositato, pari quasi a quello di acquisto, alla revisione.
Da quello che ho visto, molti iscrivono i natanti in Polonia, prima lo facevano in Belgio e continuano ad utilizzarli in patria come natanti, con certificato di potenza dei motori ed assicurazioni, quando vanno all'estero prendono i documenti polacchi ed esibiscono il numero di iscrizione.
A me sembra strano che un cittadino italiano possa iscrivere una barca all'estero, sarebbe l'equivalente di comprare un'autovettura all'estero e portarsela in italia circolando con le targhe di un'altro paese, cmq. lo fanno regolarmente.
Personalmente vado spesso in Grecia ed in Albania, dove la circolazione dei natanti è abbondantemente tollerata per agevolare il turismo, per questo preferisco rischiare la multa, che fanno veramente in casi molto rari e per ora vado avanti cosi.
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Re: Bandiere di comodo
Il solito articolo pieno di banalità luoghi comuni ed inesattezze. Bandiere estere possono essere perfettamente lecite legittime e legali, naturalmente con i giusti adempimenti vedasi compilazione quadro RW ecc ecc.
Matteo
- Mauro_59
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Re: Bandiere di comodo
Sono uno di quelli che hanno avuto la barca iscritta nei registri polacchi ma nessuna delle ipotesi citate da Fletcher mi hanno interessato, ragion per cui non condivido il senso del commento.
Prima di tutto bisogna dire che iscrivere una imbarcazione in un registro non italiano è perfettamente legale e consentito, altrimenti potrebbe sembrare già questo un illecito.
L’iscrizione presso un altro stato comporta la dichiarazione nel quadro RW del modello Unico, cosa che personalmente ho sempre fatto e sono risultato in regola ad un controllo della GdF che ha persino rilasciato un verbale di regolare documentazione di bordo.
Le dotazioni di sicurezza sono demandate alla responsabilità del comandante dell’imbarcazione che, in caso di abbordo o naufragio con conseguenze sulle persone, è comunque tenuto a rispondere davanti ad un giudice, sia che abbia avuto quanto prescritto che no! In Italia funziona così, se passi con il verde e ammazzi qualcuno, vai sotto processo e probabilmente sei condannato perché non hai fatto abbastanza per evitare l’impatto.
Nel mio caso, avevo ben di più di quanto imposto dalla normativa nazionale, compresa la zattera perfettamente revisionata!
I vantaggi sono diversi, vanno da costi decisamente meno onerosi ad una burocrazia nulla, che poi sono i veri cancri italiani: leggevo con attenzione il thread dedicato alle nuove norme di iscrizione dei natanti ma nessuno sa come fare, specialmente i Paesi confinanti che si vorrebbero raggiungere!!
Per non parlare delle difficoltà burocratiche nel caso di vendita di una imbarcazione ad un armatore estero: da noi è quasi impossibile (il quasi comporta costi impossibili), con una bandiera estera la nazionalità dell’acquirente non è rilevante!
Se invece si vuole una bandiera estera per nascondere degli illeciti, la storia è completamente diversa e prima o poi si fa la fine dei furbetti ponzesi!
Prima di tutto bisogna dire che iscrivere una imbarcazione in un registro non italiano è perfettamente legale e consentito, altrimenti potrebbe sembrare già questo un illecito.
L’iscrizione presso un altro stato comporta la dichiarazione nel quadro RW del modello Unico, cosa che personalmente ho sempre fatto e sono risultato in regola ad un controllo della GdF che ha persino rilasciato un verbale di regolare documentazione di bordo.
Le dotazioni di sicurezza sono demandate alla responsabilità del comandante dell’imbarcazione che, in caso di abbordo o naufragio con conseguenze sulle persone, è comunque tenuto a rispondere davanti ad un giudice, sia che abbia avuto quanto prescritto che no! In Italia funziona così, se passi con il verde e ammazzi qualcuno, vai sotto processo e probabilmente sei condannato perché non hai fatto abbastanza per evitare l’impatto.
Nel mio caso, avevo ben di più di quanto imposto dalla normativa nazionale, compresa la zattera perfettamente revisionata!
I vantaggi sono diversi, vanno da costi decisamente meno onerosi ad una burocrazia nulla, che poi sono i veri cancri italiani: leggevo con attenzione il thread dedicato alle nuove norme di iscrizione dei natanti ma nessuno sa come fare, specialmente i Paesi confinanti che si vorrebbero raggiungere!!
Per non parlare delle difficoltà burocratiche nel caso di vendita di una imbarcazione ad un armatore estero: da noi è quasi impossibile (il quasi comporta costi impossibili), con una bandiera estera la nazionalità dell’acquirente non è rilevante!
Se invece si vuole una bandiera estera per nascondere degli illeciti, la storia è completamente diversa e prima o poi si fa la fine dei furbetti ponzesi!
Mauro
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Re: Bandiere di comodo
Quindi rientri in uno dei casi che ho elencato, evitare i costi e la burocrazia, per iscrivere la barca in Polonia si fa in giornata e costa 400 euro, in Italy solo la verifica Rina costa di più.Mauro_59 ha scritto: ↑02/02/2024, 21:41Sono uno di quelli che hanno avuto la barca iscritta nei registri polacchi ma nessuna delle ipotesi citate da Fletcher mi hanno interessato, ragion per cui non condivido il senso del commento.
Prima di tutto bisogna dire che iscrivere una imbarcazione in un registro non italiano è perfettamente legale e consentito, altrimenti potrebbe sembrare già questo un illecito.
Su questo non ci sono dubbi, altrimenti non sarebbe possibile farlo.
L’iscrizione presso un altro stato comporta la dichiarazione nel quadro RW del modello Unico, cosa che personalmente ho sempre fatto e sono risultato in regola ad un controllo della GdF che ha persino rilasciato un verbale di regolare documentazione di bordo.
Qualcuno nel forum ha scritto che non è più necessario. Ma comunque è quello che ha rilevato la Guardia di Finanza nei controlli. Ovvio che se hai una imbarcazione se è previsto sei tenuto a dichiararla, anche se iscritta all'estero, chi non lo fa in alcuni casi, pensa di passare inosservato, opgniuno la pensa come vuole e si comporta di conseguenza, non sono tutti uguali.
Le dotazioni di sicurezza sono demandate alla responsabilità del comandante dell’imbarcazione che, in caso di abbordo o naufragio con conseguenze sulle persone, è comunque tenuto a rispondere davanti ad un giudice, sia che abbia avuto quanto prescritto che no! In Italia funziona così, se passi con il verde e ammazzi qualcuno, vai sotto processo e probabilmente sei condannato perché non hai fatto abbastanza per evitare l’impatto.
Nel mio caso, avevo ben di più di quanto imposto dalla normativa nazionale, compresa la zattera perfettamente revisionata!
Sembra che non sia obbligatoria per la normativa polacca, quindi non si è soggetti a sanzione.
Per il discorso del semaforo verde, si parla di velocità non prudenziale o non adeguata allo stato dei luoghi, comporta una responsabilità che può arrivare fino al 30% al verificarsi del sinistro. Se passi ad un semaforo verde cittadino a 100 km./h. è pacifico che la applicano, se invece lo fai a 40 è molto difficile.
I vantaggi sono diversi, vanno da costi decisamente meno onerosi ad una burocrazia nulla, che poi sono i veri cancri italiani: leggevo con attenzione il thread dedicato alle nuove norme di iscrizione dei natanti ma nessuno sa come fare, specialmente i Paesi confinanti che si vorrebbero raggiungere!!
Per non parlare delle difficoltà burocratiche nel caso di vendita di una imbarcazione ad un armatore estero: da noi è quasi impossibile (il quasi comporta costi impossibili), con una bandiera estera la nazionalità dell’acquirente non è rilevante!
Se invece si vuole una bandiera estera per nascondere degli illeciti, la storia è completamente diversa e prima o poi si fa la fine dei furbetti ponzesi!

- Mauro_59
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Re: Bandiere di comodo
Chi ha scritto che non è più necessario, mi auguro lo dica in buona fede, rischia di fare la fine dei “ponzesi”!
Qualsiasi bene registrato posseduto all’estero deve essere dichiarato nel quadro RW anche se non è soggetto a tassazione come nel caso delle imbarcazioni.
La sanzione è pesante, in percentuale sul valore della barca desunto - se congruo - dall’atto di acquisto per ogni anno di mancata dichiarazione. È quindi facile arrivare a parecchie migliaia di euro di multa!
Le imbarcazioni fino a 14 metri di lunghezza non hanno obbligo di dotazioni o, meglio, sono demandate alla responsabilità del comandante.
Questo è un punto importante.
Se hai un naufragio e qualcuno ci rimette le penne e non hai dotazioni di sicurezza, vai sotto processo con la certezza di una condanna severa, in qualsiasi Paese dovesse accadere, non solo in Italia.
Non dotarsi di attrezzature di sicurezza solo perché non sono prescritte in dettaglio, oltre a rappresentare un pericolo e una scelleratezza, è cosa indegna per chiunque vada per mare!
Qualsiasi bene registrato posseduto all’estero deve essere dichiarato nel quadro RW anche se non è soggetto a tassazione come nel caso delle imbarcazioni.
La sanzione è pesante, in percentuale sul valore della barca desunto - se congruo - dall’atto di acquisto per ogni anno di mancata dichiarazione. È quindi facile arrivare a parecchie migliaia di euro di multa!
Le imbarcazioni fino a 14 metri di lunghezza non hanno obbligo di dotazioni o, meglio, sono demandate alla responsabilità del comandante.
Questo è un punto importante.
Se hai un naufragio e qualcuno ci rimette le penne e non hai dotazioni di sicurezza, vai sotto processo con la certezza di una condanna severa, in qualsiasi Paese dovesse accadere, non solo in Italia.
Non dotarsi di attrezzature di sicurezza solo perché non sono prescritte in dettaglio, oltre a rappresentare un pericolo e una scelleratezza, è cosa indegna per chiunque vada per mare!
Mauro
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Re: Bandiere di comodo
Sicuramente le dotazioni di sicurezza si devono avere in barca, perchè se si verifica, anche una sola volta nella vita, un'emergenza e non si hanno potrebbe succedere un dramma, però è anche corretto che tutto questo avviene sotto la responsabilità del comandante.
Non vogluo giustificare nessun comportamento, ma solo ragionarci sopra.
Una buona parte dei diportisti della mia zona vanno a fare le vacanze in Grecia, il che significa che hanno bisogno della zattera oltre le 12 miglia due volte l'anno per 12 miglia circa e quindi per 30 minuti di navigazione che intercorrono tra le acque territoriali greche e quelle italiane con crociera pianificata, nel mese di agosto, spesso con mare forza olio.
Molti ci vanno in gommone che per sua natura è inaffondabile, io ho la mia barca, ma male che vada attraverso almeno con un'altra barca/gommone se non con più mezzi nautici insieme, per me la più grande sicurezza è questa, muoversi con più mezzi insieme.
In queste condizioni, io mi assumo le mie responsabilità, cosa che faccio ogni volta che ho persone in barca, anche per andare a fare il bagno, e mi sento tranquillissimo anche se non porto con me la zattera di salvataggio.
Per me, nelle mie condizioni, è una spesa ed un peso assolutamente inutile da portarmi appresso, questo per la mia personalissima e opinabile opinione.
Il discorso sarebbe completamente diverso se dovessi andare molto spesso in navigazione di altura e magari in solitaria, allora senza dubbio mi preoccuperei di avere anche la zattera con tutte le carte in regola.
Con la bandiera polacca ho questa possibilità di scegliere, con quella italiana no, se non ho la zattera mi becco la sanzione.
Poi, imponendo questo obbligo e tutte le sanzioni conseguenti, IMHO dovrebbero imporre ragionevolmente anche il prezzo da pagare per l'acquisto e la successiva revisione, un po come accade per la revisione delle auto. La somma da pagare per la revisione delle barche non è commisurata con la spesa necessaria per farla, ma è una gabella da pagare solo per avere il timbro che attesta che è stata revisionata, una delle tante spese esagerate che chi ha questa passione deve sopportare.
Non vogluo giustificare nessun comportamento, ma solo ragionarci sopra.
Una buona parte dei diportisti della mia zona vanno a fare le vacanze in Grecia, il che significa che hanno bisogno della zattera oltre le 12 miglia due volte l'anno per 12 miglia circa e quindi per 30 minuti di navigazione che intercorrono tra le acque territoriali greche e quelle italiane con crociera pianificata, nel mese di agosto, spesso con mare forza olio.
Molti ci vanno in gommone che per sua natura è inaffondabile, io ho la mia barca, ma male che vada attraverso almeno con un'altra barca/gommone se non con più mezzi nautici insieme, per me la più grande sicurezza è questa, muoversi con più mezzi insieme.
In queste condizioni, io mi assumo le mie responsabilità, cosa che faccio ogni volta che ho persone in barca, anche per andare a fare il bagno, e mi sento tranquillissimo anche se non porto con me la zattera di salvataggio.
Per me, nelle mie condizioni, è una spesa ed un peso assolutamente inutile da portarmi appresso, questo per la mia personalissima e opinabile opinione.
Il discorso sarebbe completamente diverso se dovessi andare molto spesso in navigazione di altura e magari in solitaria, allora senza dubbio mi preoccuperei di avere anche la zattera con tutte le carte in regola.
Con la bandiera polacca ho questa possibilità di scegliere, con quella italiana no, se non ho la zattera mi becco la sanzione.
Poi, imponendo questo obbligo e tutte le sanzioni conseguenti, IMHO dovrebbero imporre ragionevolmente anche il prezzo da pagare per l'acquisto e la successiva revisione, un po come accade per la revisione delle auto. La somma da pagare per la revisione delle barche non è commisurata con la spesa necessaria per farla, ma è una gabella da pagare solo per avere il timbro che attesta che è stata revisionata, una delle tante spese esagerate che chi ha questa passione deve sopportare.
- Mayol1965
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Re: Bandiere di comodo
Fletcher sono d’accordo con te nel fatto che la spesa per la revisione della zattera sia eccessiva ( anche se in realtà il tempo da dedicarci é di circa 4 ore x 2 persone ), anche se comunque si allinea con i prezzi di mercato non solo europei ma anche esteri. Calcola che per revisionare una zattera oceanica Viking da 25 persone ci vogliono 2.500$.
Non concordo però sul “metro” che usi:
Personalmente accetto il cambio bandiera per un discorso di “meno burocrazia”
ma sono molto contrario al 
Non concordo però sul “metro” che usi:
Ragionando in questo modo qualcuno potrebbe anche dire .. vabbé, a me non servono i salvagenti perché con la barca non mi allontano mai più di 500-600mt dalla costaper 30’ di navigazione oltre le 12mg devo avere la zattera

Personalmente accetto il cambio bandiera per un discorso di “meno burocrazia”

per quanto riguarda le dotazioni di sicurezzafai da te

Marco